Un giorno Cheikh arriva dal Senegal con una macchina da cucire sotto il braccio e con le stoffe colorate che stampano da lui. Incontra a Milano Valeria una signora che si occupa di comunicazione e di eventi. Nasce una collaborazione che produce una sartoria artigianale e un marchio. La loro impresa é un fatto degno di essere raccontato e proposto dai centri culturali della zona nord Milano nell’ambito della settimana dei centri culturali della diocesi 2021 “Come lievito, per dare pienezza alla vita”
LINK registrazione evento https://youtu.be/nx9LYSw6b0g
In un giorno di maggio del 1999, settemila persone affollarono la basilica di San Petronio a Bologna e la piazza antistante per dare un ultimo saluto a Enzo Piccinini, chirurgo dell’ospedale Sant’Orsola scomparso tragicamente a 48 anni.
Ma chi era questo giovane medico, con moglie e 4 figli, che era stato in grado di lasciare così profondamente il segno in tante vite?
Chirurgo sui generis, Piccinini crede fermamente nella necessità di occuparsi dei pazienti in tutta la loro umanità: preoccupandosi dei loro affetti e aiutandoli anche di fronte al dolore e al timore della morte, come parte del proprio mandato.
Una convinzione cresciuta negli anni attraverso l’amicizia con Luigi
Giussani e l’impegno nel movimento di Comunione e Liberazione, incontrato dopo aver frequentato ambienti di estrema sinistra a Reggio Emilia, che lo porta ad accostare all’attività medica un instancabile lavoro di educazione e testimonianza per i più giovani.
Oggi, la sua opera vive in una scuola di medici e ricercatori ispirati dal “metodo Enzo” e nelle persone che lo hanno conosciuto e ancora portano il segno di quell’incontro.
Una vita straordinaria, che ha portato la Chiesa a proclamarlo “servo di Dio” e ad avviare un processo di canonizzazione. “Ho fatto tutto per essere felice” è un racconto emozionante che insegna cosa significa vivere, come diceva Enzo, “mettendo il cuore in quello che si fa”.
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